Elly Schlein al presidente Giorgia Meloni:
«Mancano 30 mila medici. Come pensate di eliminare le liste d’attesa obbligando i medici a turni massacranti? Toglierete il blocco alle assunzioni nella sanità pubblica? E non mi risponda “potevate farlo voi”, perché io al governo ancora non ci sono stata e lei ci sta da 16 mesi (…) Lei è andata al governo per risolvere i problemi degli italiani o per scaricare le responsabilità su altri? (…) Il tetto alle assunzioni nella sanità è stato introdotto nel 2009 quando Berlusconi era premier e Meloni ministra (…) E non racconti la solita balla dell’investimento più grande della storia, signor presidente, sono i vostri numeri, nero su bianco, a smentirla. Perchè voi avete toccato un solo tetto di spesa, quello per aumentare i fondi alla sanità privata (…) Non esiste nessuna destra sociale, questa è una destra letale sul diritto alla salute. E sulla sanità lei è la regina dei tagli».
Finalmente, direi.
Una opposizione che, vivaddio!, ricomincia a fare finalmente l’opposizione è il primo, dovuto ancorchè timidissimo, passo per recuperare quello spazio politico che è stato perso negli ultimi decenni.
La strada è lunghissima e nel tunnel ci stiamo ancora dentro con tutte le scarpe. Ma iniziare finalmente a sbattere in faccia al governo di estrema destra tutte le falsità e le bugie raccontate quando bighellonavano cavalcando i sospiri di qualsiasi nostalgico beota, è il minimo sindacale che si pretende da una opposizione che progetti seriamente di tornare ad assumersi responsabilità di governo.
Era facile, signor presidente Meloni, chiedere e pretendere quando non era lei a decidere, vero? Quando non toccava a lei. Quando si poteva correre liberamente a raccogliere ogni battito di ciglia d’insoddisfazione. Quando si poteva impunemente promettere tutto ed il contrario di tutto, vero?
Volevate la bicicletta? Magari sarebbe stato utile imparare ad usarla.
Perchè, a dirla tutta, pedalate proprio da schifo.
[Ave]
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