Il governo è alla frutta. Perchè la farina è finita

Riuscite ancora a mangiare il pane? E la farina la comprate ancora? E le merendine ‘ai cereali’? Davvero? E riuscite ancora a guardarvi allo specchio senza sentirvi in colpa? Insomma dormite sonni tranquilli, e sognate di correre felici in mezzo alle spighe dorate di messi bucolicamente abbondanti? Vergogna. Che la maledizione della carestia ricada su di voi.

Perchè è così che i trattoristi europei stanno tentando di farci sentire: in colpa. Perchè acquistiamo i loro prodotti, mediati dalle grandi catene distributive, a prezzi bassissimi. Dicono loro. Peggio ancora: li paghiamo talmente poco che, tra poco, loro non potranno più continuare a lavorare la terra, perchè non è possibile lavorare in passivo.

Ce la facciamo a non farci prendere dalle fregole elettorali? Se ce la fate, allora sturàtevi bene le recchie. Perchè i trattoristi hanno più di una ragione. Ma non hanno affatto tutte le ragioni. Il loro torto maggiore, e più eclatante, sta nella contrapposizione con gli ambientalisti. Nessuno più di un agricoltore dovrebbe desiderare una terra, ed un’aria, ed un’acqua, liberi da inquinamento chimico. Eppure le condizioni problematiche nelle quali sono costretti a lavorare li induce a chiedere di poter continuare ad usare tutti i pesticidi peggiori. Per intenderci, anche quelli che sappiamo essere cancerogeni.

L’uso dei pesticidi, mentre avvelena la terra, consente però di sfruttarla in modo intensivo, favorendo l’aumento artificiale della produttività. Avere prodotti più sani e biologici, per i trattoristi, non è conveniente. Meno quantità uguale meno entrate. E, quindi, più povertà. Di conseguenza chiedono di produrre di più. E, per farlo, hanno bisogno dei pesticidi.

La svolta green dell’Europa, che ha imposto un bando progressivo sempre più stringente all’uso della chimica in agricoltura, è il primo bersaglio dei trattoristi. Per questo marciano contro i palazzoni del governo europeo. E, per lo stesso motivo, hanno ingaggiato una battaglia contro la svolta ambientalista e sostenibile della Comunità Europea.

E’ evidente che i trattoristi non possono avere ragione, su questo. E la contrapposizione con gli ambientalisti, ossia con tutti quelli che hanno interesse a vivere in un pianeta meno inquinato, vale a dire tutti ma proprio tutti i cittadini del mondo, li porterà a sbattere contro un muro. Che, fatalmente, si sbriciolerà su di loro. E sulla loro terra. E sulla loro possibilità di produrre. Di più, ma meglio.

La contrapposizione trattoristi/ambientalisti è un falso problema. E’ il modo semplicistico col quale le destre moderate e quelle estreme, che governano l’Europa, dimostrano la loro unica capacità: un populismo ignorante capace solo di ridurre le questioni a slogan spacciati come soluzioni. Ma, dice giustamente Camilla Laureti, europarlamentare e responsabile politiche agricole nella segreteria nazionale del Pd, «L’obiettivo deve essere garantire a tutti cibo sano, nutriente e sostenibile, sul piano ambientale e della coesione sociale. Dobbiamo insistere sul fatto che la transizione verde abbia un cuore rosso, cioè non si scarichi su lavoratori e forze produttive, ma li sostenga in questa trasformazione, come tutte le trasformazioni non semplice».

Abbiamo bisogno di cibo sano, e questo può nascere solo da una terra che respira in un ambiente sano. Così come abbiamo bisogno dei professionisti del cibo, come gli agricoltori, che non possono essere massacrati ed umiliati nel loro lavoro. Le dinamiche in gioco sono estremamente complesse, e non esiste alcuna soluzione scontata. Per questo abbiamo bisogno, più che mai, di persone realmente competenti che sappiano sedersi al tavolino ed elaborare un percorso di riequilibrio. Gli attori sono tanti, gl’interessi innumerevoli, le esigenze legittime quasi infinite.

Di fronte a tale complessità, il nostro governo di estrema destra sta affrontando la questione col cognato d’Italia, con gli slogan, con la propaganda, con le lotte intestine per accaparrarsi qualche briciola di malcontento. Perchè l’unica preoccupazione è alle imminenti elezioni europee.

Insomma, questo governo è quasi alla frutta. Sempre che ce ne rimanga ancora un po’.

[Ave] 

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