Animulae II

Lo sapevo che non saremmo arrivati in tempo.
Non è questione di traffico, o d’imprevisti. Non c’entra niente neppure l’improvvisazione.
C’è che, per arrivare, bisogna partire.
Quand’è che siamo partiti, noi due?
Metti il muso. Fai l’offesa. Ma come sarebbe?, m’apostrofi.
Vuoi forse dire che, per tutto questo tempo, siamo rimasti fermi? Non ci siamo mossi? Siamo rimasti uguali?
Adesso gridi. E’ una bugia. Stai mentendo. Vuoi forse distruggere ogni cosa? Perchè?
Però chi grida sei tu, amore mio.
Guardo il cielo. E mi accorgo che può essere scuro oltre il buio. Se non basta la notte per rendere oscuro il cielo, cosa sarà mai? Da dove verrà questa oscurità che io vedo nel cielo buio, ma che sento intatta dentro di me?
Forse questa oscuratezza viene da me? Sono io?
Siamo noi?
Lo penso e me ne pento subito. Perchè forse ho trovato una strada per la luce. Ma so che tu non sei ancora pronta.
Mi guardi con occhi supplicanti, e la luce che ho trovato si fa più intensa.
Vorrei dirlo che siamo partiti, è vero. Che ci siamo mossi, è vero. Che siamo cambiati, è vero.
Ma su traiettorie diverse.
Ognuno all’inseguimento di una salvezza solitaria.
Ti abbraccio forte. Sento che adesso questo devo fare.
Chiudo anche gli occhi per trattenerlo, ma non ci riesco.
Il sospiro di un desiderio impossibile fugge dalle mie labbra, si nasconde nei tuoi capelli.
Lo proteggo con una carezza.
Una strada non può essere dritta per sempre.
Da qualche parte, nel tempo, le prime gocce di rugiada bagnano dolcemente le foglie.

[***]

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