BrUcraina

Prima c’era malinconia. Adesso sono invaso dalla rabbia. Il signor Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ha diffuso questa frase: «il signor Berlusconi è sotto l’effetto della vodka russa». Chi mi conosce sa che non c’è alcuna possibilità che il sottoscritto faccia uno sconto al Berlusconi. E, in questo momento, anche i seguaci di FI sono disposti ad ammettere che la loro guida è, come dire?, un po’ confusa. Ciò nonostante mi chiedo: chi piffero è questo Mykhailo Podolyak? Come si permette? Gli compete la libertà di esprimere tutte le opinioni che vuole. Ma questo non c’entra proprio niente col dare dell’ubriacone al Berlusconi. Stiamo parlando di un consigliere ufficiale di Zelensky, e non di un cittadino ucraino incontrato al bar. Correttezza ed educazione istituzionale esigono un comportamento all’altezza del ruolo che si ricopre. A prescindere, l’insulto del signor Podolyak occorre rispedirlo al mittente.

Come italiano, l’insulto a Berlusconi colpisce anche me. Si può essere in disaccordo con Silvio. Ed io lo sono. Si può essere proprio dall’altra parte della barricata. Ed io lo sono. Si può condannare il berlusconismo. Ed io condanno. Si può sperare che FI non prenda più neppure un voto. Ed io spero. Si può criticare Silvio in lungo ed in largo. Ed io critico. Ma l’ucraino Mykhailo Podolyak deve rispettare il ruolo istituzionale di Berlusconi.

Insomma. Le autorità ucraine hanno l’obbligo di rispettare le autorità italiane. A qualsiasi livello. Questo rispetto si pretende e si deve ottenere. Se non sei in grado neppure di questo, Mykhailo, devi cambiare mestiere. A riprova c’è la comunicazione diffusa dall’ambasciata ucraina a Roma. Nonostante una più che giustificata perplessità di fronte a certe dichiarazioni di Berlusconi, nonostante un evidente e profondissimo disaccordo con le sue parole, nel documento dell’ambasciata non c’è nessun insulto. C’è sorpresa. C’è dispiacere. C’è dissenso. Ma non ci sono insulti.

L’insulto a Berlusconi fa il paio con la copertina dell’economist britannico, che per spiegare la figura di c@cc@ della biondina ch’è durata appena 44 giorni, dopo una serie straordinariamente veloce di disastri, ha coniato l’espressione «Britaly». Ossia, la Gran Bretagna disastrata come tradizione italiana. Dobbiamo finirla, noi italiani, di farci tirare addosso le pietre della vergogna. Le chiacchiere tra amici, come pure l’economist, sono una cosa. Le dichiarazioni istituzionali sono ben altro. E sarebbe opportuno e doveroso chiederle, le scuse, all’Ucraina. Ed ottenerle. Francesi, tedeschi e britannici le chiederebbero e le otterrebbero. Perchè il rispetto istituzionale si infrange solo in caso di conflitto.

Voglio esagerare. Mi piacerebbe che tutta la politica italiana, anche quella che nulla ha a che vedere con le destre, chiedesse a gran voce a questo Mykhailo di scusarsi ufficialmente.

Perchè a volte, io credo, la dignità di un paese si può difendere anche con una parola.

[Ave]

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