Allora, ragazzi. Oggi non potete mentire. Eh no. Quanti sono i vostri amici? Non fate i furbi. Voglio il numero esatto. Ma non degli amici-conoscenti, naaa. Il numero degli amici-amici. Quelli veri, che non vi tradiranno mai. Quelli sui quali sapete di poter davvero contare. Sempre. Cominciate a contare.
Putin l’ha già fatto. Li ha contati. Uno per uno. Ma ha fatto npress npress. Infatti è arrivato a cinque. A Putin sono rimasti appena cinque amici. Ma non lo dico mica io, eh. Io non sono uno dei cinque. A dirlo è il primo dei cinque. Si chiama Silvio Berlusconi. Conoscete? Ha detto proprio così: «Sono stato dichiarato da lui (da Putin) il primo dei suoi cinque veri amici». Se avete avuto l’impressione di sentire una risata cosmica, niente paura. Era proprio una risata cosmica. La mia.
Mesi di guerra. La condanna internazionale. Un’etichetta con su scritto, a caratteri cubitali, WANTED. E, ma molto più piccolo, DEAD OR ALIVE. L’isolamento ed il disprezzo. Le sanzioni. E dunque. Mentre accadeva tutto questo, il primo amico Berlusconi dov’era? Per favore: qualcuno gli faccia capire che, a prescindere, non pare politicamente molto brillante, in questo momento, proporsi come il primo dei soli cinque veri amici rimasti a Putin. Anche perchè, in effetti, nessuno ha costretto il Berlusca a farle, queste rivelazioni. Anche se vere, poteva tenersele per sè.
Il divertimento però finisce qui. Perchè sento l’odore di qualcosa di diverso. Non posso negare di provare una grande tenerezza. Quando Manzoni descrive il meraviglioso personaggio dell’Innominato, ne esalta l’irraggiungibile altezza simbolica. Vive in un castello che sta in alto. Ha un potere militare e politico che lo posizionano più in alto di tutti. Non riconosce alcuna fede, quindi non vede nessun Dio al di sopra di lui. Tutta questa altezza, però, è proprio la base della sua debolezza. Più sale in alto, e più si ritrova, fatalmente, solo. Con chi potrebbe mai confidarsi, l’Innominato? Con chi potrebbe scherzare, o trastullarsi? Il genio di Manzoni ci consegna un personaggio straordinario che si svela miserabile proprio nel momento in cui più ci fa paura. L’Innominato non può avere amici, ma solo subordinati. Per ricevere un atto di amicizia, dovrebbe ordinarlo. La descrizione più incredibilmente perfetta della ambizione, o se volete dell’arroganza esistenziale, dell’uomo.
Quanto somigliano il Berlusca e Putin all’Innominato manzoniano? Putin si ritrova con 5 veri amici. Uno degli uomini più potenti del mondo. Ed il primo di questi amici sarebbe Silvio Berlusconi. Un ultraottantenne che continua ad essere accompagnato da fidanzate che hanno un’età inferiore a quella dei suoi nipoti.
Lo confesso. L’odore di malinconia aumenta. Vera o presunta. Progettata a tavolino od improvvisata. Non m’importa. A me questa sembra ugualmente una scena magnifica. Degna di un grande romanzo. Due anziani dal grande potere che si scambiano lettere «dolcissime» e si regalano reciprocamente bottiglie pregiate per i rispettivi compleanni. Una scena profondissima nella sua leggerezza. Un po’ dolce, un po’ triste. Insomma un po’ così. La scena di due uomini che sono soli perchè sono andati troppo in alto. E son rimasti lì, irraggiungibili, vittime di un fatale malinteso. Perchè, forse, non sapere con chi condividere tutta la ricchezza e tutto il potere raggiunto dà quasi la sensazione di avere sbagliato vita. Ed il romanzo, ormai, sta arrivando all’ultimo capitolo.
E’ per qusto che l’Innominato, nella notte più fatale della sua vita, si punta una pistola alla tempia. Perchè tutta la sua altezza l’ha depositato in un vuoto ch’è divenuto insostenibile. Finirà bene, molto bene, per lui. L’uomo che non poteva avere amici tra gli uomini diventerà amico di Dio. E si salverà. Putin non è ancora arrivato a quella disperazione. Non ha ancora toccato il fondo. Perchè di (veri) amici ne ha ancora cinque. Tra i quali il primo di tutti. Silvio Berlusconi. Trovare la strada della salvezza, per lui, sarà molto più complicato.
Chissà quanti (veri) amici saranno rimasti al presidente Berlusconi?
[Ave]
