La matematica quale opinione ha?

[ Che fine hanno fatto le elezioni? / 6 ]

La matematica, è vero, non è un’opinione. Ma la bellezza dei numeri è che te li puoi rigirare come ti pare. Così, anche in politica, quello che dovrebbe essere puro ragionamento scientifico diventa, grazie alla bontà de li cavallieri antiqui, ragionamento di parte. Ed allora mi chiedo: non è un’opinione ma la matematica un’opinione ce l’ha. Quale?

Al ballottaggio, Natalia ha preso +750 voti rispetto al primo turno. Invece Cardinali ha aumentato la sua quota a +1200. Dunque ha fatto meglio, ma non è stato sufficiente. Perchè Natalia partiva da un vantaggio di oltre 2000 voti. Così la sua vittoria, sebbene non sia stata travolgente, è apparsa a tutti decisamente agevole. In pratica, non è mai stata seriamente messa in discussione.

Le cronache raccontano che fino all’ultimo secondo ci sarebbe stato un incessante lavoro per l’apparentamento Cardinali/Tuffi, poi in realtà sfumato. I voti di quest’ultimo, anche senza apparentamento ufficiale, sembravano potersi travasare sul candidato Cardinali in modo, come dire?, abbastanza naturale, senza particolari scossoni. Ma in realtà neppure questo passaggio è andato a buon fine. Cardinali, per poter sperare la rimonta, avrebbe avuto bisogno almeno di tutti i 2200 voti che Tuffi ha preso al primo turno. Ma, alla resa dei conti, gliene sono mancati più di 1000. Cardinali comunque se l’è giocata fino in fondo, con convinzione, e per questo ha lavorato non solo a destra, sul fronte Tuffi, ma anche a sinistra, sul fronte pd.

Ha puntato a tessere una ragnatela politica per catturare il voto di un partito democratico spaccato da alcuni ribelli che, bontà loro, non hanno voluto Santovincenzo. Ed hanno preferito terremotare il partito per schierarsi con colui che, secondo i loro calcoli, avrebbe conquistato la poltrona più ambita. Anche su questo fronte, però, la partita è stata persa nettamente. Se anche qualche voto può essere arrivato dal pd, il conto finale fa acqua da tutte le parti. Il tracollo così finisce con l’assumere contorni politicamente tragici proprio per i ribelli, i quali sono destinati a rimanere fuori dal consiglio comunale a fronte di un risultato personale in alcuni casi molto buono. Infatti la sconfitta del candidato Cardinali è diventata, per costoro, una bocciatura senza possibilità di recupero. Dunque il risultato da loro ottenuto è tristissimo: fuori dal consiglio e fuori dal partito.

Lo confesso. Non ho ancora capito quale opinione ha la matematica. Comunque mi sembra chiara una cosa: i conti, anche quelli senza numeri, bisogna sapèrseli fare bene.

Atrimenti non (ri)tornano. Neppure nel consiglio comunale.

[Ave]

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